Negli ultimi 10 anni si è registrato un calo del 30% del numero di sacchetti di plastica recuperati dalle reti da pesca a strascico nei mari del Regno Unito. È quanto emerge dallo studio effettuato da scienziati del britannico Centre for Environment, Fisheries and Aquaculture Science – il CEFAS – e pubblicato dalla rivista scientifica Science of the Total Environment. Secondo gli autori della ricerca, questo risultato raggiunto potrebbe essere il diretto effetto dell’introduzione dei sacchetti di plastica a pagamento, una realtà avviata nel Regno Unito dal 2015.
Lo studio, svolto dal 1992 al 2017, è il risultato della correlazione fra i dati relativi all’ultimo decennio e quelli del precedente, quando i sacchetti di plastica che venivano distribuiti dagli esercizi commerciali non erano ancora a pagamento. La diminuzione registrata è incoraggiante perché evidenzia come il lavoro congiunto da parte dei cittadini, del settore pubblico, dell’industria, delle Ong e del governo possa ridurre la presenza della plastica nel mare.
Tuttavia – affermano gli autori della ricerca – ci potrebbero essere anche altre cause di questo cambiamento come l’utilizzo dei nuovi materiali biodegradabili per i sacchetti di plastica, che li rendono maggiormente deteriorabili, e il cambiamento delle correnti marine.