1 aprile 2019 – La moda è la seconda industria più inquinante al mondo, dopo quella petrolchimica. L’attenzione nella produzione di vestiti è sempre più centrale per i protagonisti del settore che fanno della sostenibilità ambientale uno dei punti forti delle collezioni.
Per fornire garanzie e vigilare sull’intera filiera produttiva, diversi enti locali e internazionali hanno istituito una serie di certificazioni tessili suddivise in diverse categorie: quelle ambientali garantiscono l’uso di sostanze chimiche non dannose per l’ambiente; quelle sociali fissano degli standard di rispetto per i diritti dei lavoratori; quelle per i diritti degli animali incentivano i brand che decidono di rinunciare all’utilizzo di materiali di origine animale e quelle biologiche vengono assegnate esclusivamente ai capi realizzati con fibre naturali.
In questo modo i consumatori possono acquistare con la consapevolezza di scegliere prodotti che tutelano la salute dell’ambiente e della persona, semplicemente controllando l’etichetta dei vestiti.