Basta citare un dato per capire quanto siano importanti i Tropici per l’equilibrio degli ecosistemi sulla Terra: nei Paesi tropicali, che coprono circa il 40% della superficie emersa globale, vive quasi l‘80% delle specie del pianeta. Un patrimonio naturale di inestimabile ricchezza, che oggi è messo a rischio dall’impatto combinato dei cambiamenti climatici (ondate di calore, diminuzione delle precipitazioni e siccità) e dell’attività antropica (disboscamento, edificazione, sottrazione di risorse minerali). I Tropici rappresentano per così dire la rete di supporto del mondo: l’umidità tipica delle foreste tropicali e della savana sostiene infatti le piogge in alcune delle regioni agricole più importanti della Terra. Se questo assetto dovesse venire meno o anche soltanto modificarsi, le conseguenze per tutto il globo sarebbero quindi gravissime. “La scoperta più allarmante è stata che in alcune regioni stiamo perdendo gli ecosistemi tropicali” sostiene Jos Barlow dell’università britannica Lancaster University, autore di un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature. In un decennio corriamo il rischio di assistere alla trasformazione di vaste aree dei Tropici in territori aridi caratterizzati da scarsità di risorse idriche e da una limitata diversità di specie floristiche e faunistiche. Per contrastare tutto ciò, molto dipende già oggi dalle scelte di sviluppo dei Paesi più avanzati, grandi consumatori di risorse provenienti dai Tropici e principali responsabili delle emissioni di anidride carbonica.
Se è vero che molto, in termini di quanto fatto in materia di salvaguardia ambientale, si deve agli sforzi delle popolazioni locali, va detto comunque che soltanto una strategia allargata di azioni e iniziative a livello mondiale, che metta al centro progetti sostenibili, potrà essere in grado di porre un freno alla perdita di valore che stiamo vivendo.