Il lockdown e il crollo dei consumi energetici

25 maggio – Era facile prevedere che la chiusura delle attività produttive e il fermo forzato della circolazione in questi mesi di lockdown per l’emergenza sanitaria avrebbero portato ad un calo nella domanda di energia. Ma la recente stima della International Energy Agency ha rivelato un sostanziale crollo sotto questo aspetto. Nel complesso, nel mondo, la richiesta energetica fa registrare un meno 6% (come se all’India – terzo consumatore globale – non servisse più energia). Stati Uniti e Europa invece avranno una diminuzione rispettivamente del 9 e dell’11%. Dati dal grande impatto che confermano quanto la fase di lockdown abbia avuto conseguenze anche sulla tenuta economica e industriale mondiale. Un dato positivo però c’è e riguarda la conseguente riduzione di emissioni nocive in atmosfera, quantificabile in un «calo senza precedenti delle emissioni annuali di carbonio, vicino all’8%» secondo il rapporto dell’IEA. Contestualmente cresce pure il ricorso alle fonti rinnovabili, che oggi sfiorano il 30% delle forniture di energia elettrica a livello globale (bene in previsione soprattutto l’eolico). Una quota che fa ben sperare sulla maturità dei mercati e sulle scelte di produzione energetica che caratterizzeranno il prossimo futuro.

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