L’arte in città va in soccorso del Pianeta

Una fila di gabbioni in metallo contenenti tappi in plastica. Location: i Fori Imperiali. Questa l’installazione artistica per sensibilizzare i cittadini sull’inquinamento da plastica che sta soffocando il nostro mare. L’idea è venuta a Maria Cristina Finucci, fondatrice cinque anni fa del Garbage Patch State, che sarebbe – se riconosciuto – il secondo Paese al mondo per estensione. Parliamo in sostanza di un’area, 16 milioni di kmq, che comprende le cinque principali “zolle” di plastica presenti negli oceani. 76 gabbie metalliche poste in sequenza, a formare la scritta “HELP”. Un messaggio chiaro, comprensibile a tutti perché ormai quello dell’invasione dei prodotti plastici è un problema di portata globale, la cui soluzione non è più rinviabile. L’opera nasce da una suggestione: quella di lasciare un grido di allarme, una richiesta di aiuto della nostra civiltà rinvenibile come fosse un reperto archeologico dai futuri paleontologi. L’esposizione artistica è approdata nel centro di Roma e qui resterà fino al 29 luglio, dopo aver calcato la scena alla Biennale di Venezia, delle Nazioni Unite, del Maxxi e della Cop21 di Parigi.

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