9 ottobre – Più di 68 milioni di mascherine per una somma di oltre 270 tonnellate di rifiuti non biodegradabili. È la stima, elaborata da un’associazione ambientalista italiana, del potenziale inquinamento che sarebbe causato dallo scorretto smaltimento delle mascherine chirurgiche utilizzate dagli studenti italiane nelle scuole. Le mascherine, fondamentali e assolutamente indispensabili per la prevenzione del contagio da Coronavirus, rappresentano al contempo anche un potenziale inquinante per l’ambiente: i polimeri di cui sono composte, se disperse in terra o in acqua sarebbero in grado di danneggiare gli ecosistemi naturali per un lungo periodo anche perché non si tratta di materiali facilmente decomponibili. Per questo motivo è importante gettare le mascherine già utilizzate esclusivamente dentro un sacchetto chiuso da inserire poi negli appositi contenitori della raccolta di rifiuti indifferenziati, contribuendo in questo modo ad evitare che un bene prezioso per la salute possa diventare un pericolo per il nostro ambiente.