16 ottobre – Un albero in crescita assorbe circa 21 chilogrammi di CO2 in un anno, una balena al termine del suo ciclo di vita porta con sé, nel fondo del mare almeno 33 tonnellate.
A questo numero bisogna aggiungere l’anidride carbonica che assorbe il plancton. Nel salire dal fondo del mare i cetacei spingono il fitoplancton (la parte vegetale del plancton) verso l’alto, dando a questi microrganismi più tempo per riprodursi e attivare la fotosintesi, un processo in cui viene assorbita anidride carbonica. Queste creature catturano circa il 40% di tutta la CO2 prodotta nel mondo fornendo il 50% dell’ossigeno in atmosfera
È stato calcolato che la quantità di CO2 assorbita dal plancton marino e che le balene contribuiscono a incrementare, è pari a quella assorbita da quattro foreste. L’ ecosistema delle balene ha una capacità di assorbire anidride carbonica che non ha pari nel pianeta, più balene più fitoplancton e meno anidrite carbonica in atmosfera, di conseguenza riduzione dell’effetto serra.
Nel 1966 questo mammifero marino fu dichiarato specie protetta; ma nonostante tutto la popolazione delle balene è passata dai 300 mila pre-caccia ai 10 mila attuali. Impedire la caccia alle balene sarà determinante per il futuro. Preservarne l’habitat, avverte il Fondo monetario internazionale, diventa una priorità per salvare il pianeta.