Obiettivo #famezero: ecco i 10 punti per evitare lo spreco alimentare

Sono 820 milioni le persone che nel 2017 hanno sofferto la fame nel mondo: il 60% è composto da donne, mentre il 70% vive in zone rurali. Nello scorso anno, il 45% delle morti è avvenuta per cause legate alla denutrizione: nel mondo ci sono 151 milioni bambini con meno di cinque anni che soffrono di rachitismo.
Fame e malnutrizione, negli ultimi anni, sono aumentati vertiginosamente: un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato, per un totale di 37 Kg di alimenti a testa che finiscono nella spazzatura ogni anno. Nello stesso tempo, le persone in sovrappeso sono 1,9 miliardi e, ogni anno, i decessi legati all’obesità riguardano 3,4 milioni di individui.
L’obiettivo #famezero, da raggiungere entro il 2030, è ancora molto lontano anche se ci sono diverse iniziative che vanno in questa direzione. Una di queste è il Last minute market, fondato da Andrea Segrè – professore dell’Università di Bologna – che raccoglie tutti gli alimenti, che dovrebbero essere buttati, per donarli ai meno fortunati e alle associazioni che si occupano di solidarietà. Quest’anno, in occasione 39ª Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si celebra il 16 ottobre, il fondatore di questo progetto ha cercato di tracciare delle linee guida per ridurre gli sprechi di cibo e far collaborare tutti per combattere la fame, seguendo semplici comportamenti virtuosi:
1. Acquistare solo ciò che serve veramente senza cedere alle sirene del marketing.
2. Prediligere alimenti locali e di stagione basati sulla Dieta Mediterranea.
3. Leggere e capire bene etichette e scadenze.
4. Usare frigo, freezer e dispensa per conservare gli alimenti e non per stiparli alla rinfusa.
5. Cucinare quanto basta, ma se avanza condividere con i vicini o riciclare tutto il giorno dopo.
6. Far in modo che il bidone della spazzatura sia vuoto, differenziando tutti i rifiuti (anche quelli non alimentari).
7. Al ristorante chiedere di riportare a casa ciò che non viene mangiato.
8. Riconoscere che il cibo ha un valore non solo per il nostro portafoglio ma anche per la nostra salute.
9. Chiedere che l’educazione alimentare e quella ambientale rientrino nelle nostre scuole come parte dell’educazione alla cittadinanza.
10. Mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso sé stessi, verso gli altri, verso il mondo.
Poche buone pratiche che tutti possono seguire per cercare di arrivare insieme all’obiettivo zero fame nel mondo.

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