Solare e eolico sorpassano le fonti fossili

Le rinnovabili sono più convenienti dei combustibili fossili per produrre energia elettrica. Lo evidenziano i dati del rapporto Irena, l’Agenzia internazionale delle energie rinnovabili nata otto anni fa che svolge fra l’altro la funzione di osservatore ufficiale dell’Onu. “Installare nuove capacità di generazione elettrica rinnovabile è ormai non soltanto una scelta di responsabilità ambientale, ma anche sempre più di convenienza economica” dice Adnan Amin, direttore generale di Irena. Un’affermazione che, nero su bianco, conferma una realtà che tra gli addetti ai lavori era già data quasi per assodata. In Paesi come Germania, Brasile e da qualche tempo anche Cina, negli ultimi mesi dello scorso anno, i costi per la realizzazione di nuovi impianti sostenibili per produrre energia elettrica grazie a fonti rinnovabili come vento e sole sono stati inferiori ai costi per l’avviamento di centrali tradizionali alimentate da risorse fossili. La “rivoluzione verde” quindi è in pieno atto, trainata a livello mondiale proprio dai colossi cinese e indiano, e sarà favorita non soltanto da un avanzamento tecnologico ma, in misura via via crescente, anche dagli evidenti benefici di ordine economico. I costi dell’energia “eolica” dal 2010 al 2017 si sono ridotti di un quarto, mentre quelli del solare (vedi fotovoltaico) hanno subìto un vero e proprio crollo, facendo registrare una diminuzione di oltre il 70% nello stesso periodo.

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