1 ottobre – Durante il lockdown il 51,6% degli italiani ha sprecato meno cibo rispetto al periodo precedente. A confermarlo è la ricerca “Covid-19 lock-down e distanziamento sociale: l’impatto sullo spreco alimentare nelle famiglie italiane” condotta dal Distal, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari di Bologna, su dati raccolti da Msi-Aci Europe nell’ambito della campagna Spreco Zero. Fra i cibi meno sprecati al primo posto troviamo farina e lievito (43,2%), seguite dalle carni rosse (42,8%) e da quelle bianche (40,7%).
E anche se l’Italia è riuscita a ridurre lo spreco alimentare durante il lockdown, per il nostro Paese il tema dello spreco del cibo è particolarmente delicato: si pensi che in un anno ogni cittadino spreca oltre 25 kg di cibo. Se consideriamo l’intera popolazione italiana, lo spreco alimentare aumenta a dismisura arrivando a 1.526400 tonnellate ogni anno.
Per sensibilizzare i cittadini e le governance di tutto il mondo su questo tema, le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata internazionale della Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, celebrata in tutto il pianeta per la prima volta lo scorso 29 settembre.