Dimezzato lo spreco alimentare. Lo attesta un’indagine del ministero dell’Ambiente, del Dipartimento di Scienze Agro – Alimentari di Bologna e di Waste Watcker. L’indagine è stata condotta consegnando 430 diari a 430 famiglie perché vi annotassero ogni giorno gli acquisti e pesassero i rifiuti alimentari. Lo studio fotografa un paese che ha dimezzato i rifiuti che finiscono nell’umido.
Grazie alla legge varata nel settembre 2016 le donazioni della grande distribuzione sono aumentate del 21,4%: il Banco alimentare ha ricevuto da supermercati, mense e aziende 87.000 tonnellate di alimenti, distribuite a un milione e mezzo di persone.
Le indagini del passato attestavano che ogni anno finivano nella spazzatura 145 kg a famiglia, 63 kg a persona, di frutta, verdura e latticini. Attualmente le quantità di rifiuti alimentari sono quasi dimezzate: nell’umido finiscono mediamente 84 kg a famiglia, 36 kg a testa. Si è passati da uno spreco alimentare di 360€ a 250€, con un risparmio di 120€ a persona, circa 300€ a famiglia.
I diari consegnati alle 430 famiglie mostrano che a finire nella spazzatura c’è al primo posto la verdura (7 kg l’anno a testa), al secondo latte e latticini (4,8 kg) e al terzo la frutta con 4,5 kg. Si spreca soprattutto per disattenzione: nel 50% dei casi la data di scadenza era troppo vicina e non era stata controllata al momento dell’acquisto, oppure si tratta di confezioni dimenticate in frigorifero. Grazie a questa indagine, le famiglie raccontano che sono riuscite a fare più attenzione alle loro abitudini alimentari modificando il metodo di acquisto: prima andavano al supermercato senza lista una volta a settimana, poi hanno scelto spese piccole e frequenti con liste dettagliate.