Importanti novità nel settore del sistema alimentare arrivano dal secondo Simposio Internazionale di Agro-ecologia, tenuto pochi giorni fa a Roma dalla Fao con il coinvolgimento di oltre 700 operatori tra accademici, rappresentanti di governo, della società civile, del settore privato e delle agenzie delle Nazioni Unite.
La maggior parte della produzione alimentare oggi si basa su sistemi agricoli ad alta intensità di risorse, con un costo elevato per l’ambiente e la biodiversità e danni per il suolo, le foreste, l’acqua, la qualità dell’aria.
La risposta alla necessità di ottenere sistemi alimentari più sani e sostenibili, e al tempo stesso resistenti al cambiamento climatico, arriva dall’agro-ecologia. Questa pratica si propone di trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo cibo, a partire da un approccio integrato tra tradizione e scienza.
Sono diversi gli esempi pratici di agro-ecologia presentati al Simposio: gli agricoltori cinesi hanno ideato un intelligente ecosistema in cui le foglie di gelso alimentano i bachi da seta, i cui rifiuti organici vengono poi usati come cibo per i pesci; il ciclo virtuoso continua grazie al materiale organico presente negli stagni, utilizzato come fertilizzante per i gelsi. Un team di scienziati spagnoli ha illustrato CONECT-e, una piattaforma online progettata per registrare e condividere le conoscenze ecologiche tradizionali tra agricoltori e ricercatori. La mostra ghanese, invece, ha esposto un progetto che promuove l’accesso delle donne ai servizi di divulgazione agricola. Sarà presto lanciata Scaling-Up, l’iniziativa che mira a incoraggiare processi di transizione agro-ecologici più inclusivi attraverso strumenti, conoscenze e processi politici per la trasformazione dei sistemi alimentari e agricoli in tutto il mondo.
Best practice che mirano a diffondere l’agro-ecologia come uno degli strumenti più efficaci che, oltre a salvaguardare le risorse naturali e promuovere l’economia e i mercati locali, offre la possibilità di migliorare la vita dei piccoli agricoltori, specialmente nei paesi in via di sviluppo.