È tutta Made in Italy la tecnologia che permette la creazione di tessuti sostenibili di alta qualità partendo dagli scarti degli agrumi. L’idea di circular economy nasce dall’azienda italiana Orange Fiber che ha depositato il brevetto in Italia – ed esteso nel 2014 in PCT internazionale – della tecnologia capace di unire due prodotti di eccellenza italiani: la moda e gli alimenti.
Il processo di rigenerazione parte dal pastrazzo d’agrumi – il residuo umido che resta inutilizzato dalla produzione industriale di succo di agrumi – dal quale, grazie alla nuova tecnologia, viene estratta la cellulosa d’agrumi atta alla filatura. In questo modo si riesce a trasformare uno scarto in risorsa.
L’idea nasce dalla necessità di ridurre i costi di smaltimento della filiera agrumicola e della filiera della moda: si pensi che lo smaltimento del pastrazzo vale circa 1 milione di tonnellate l’anno in Italia, mentre la filiera della moda è la seconda più inquinante al mondo dopo quella del petrolio. Questa tecnologia permette perciò di ripensare al settore della moda nel rispetto dell’impatto sociale e ambientale, grazie alla scelta di materiali sostenibili, prodotti in modo responsabile, con l’obiettivo di creare una filiera trasparente e certificata.